Dress code: amore o odio?
Perché essere invitati ad indossare uno specifico abbigliamento da vincolo può diventare un enorme aiuto
In quanti hanno sentito parlare di dress code? E in quanti si sono trovati a doverlo effettivamente usare, questo codice di abbigliamento? Oggi forse si tende a pensare che il dress code sia qualcosa di obsoleto, lo si associa al un concetto di costrizione, di vincolo. Qualcosa che è imposto dall’alto e a cui dobbiamo adeguarci nostro malgrado.
Non è proprio così. In questa newsletter vorrei fare con voi una riflessione sul concetto di codici e su come, molto più spesso di quello che pensiamo, siano un aiuto e non un vincolo, se impariamo a non guardarli solo come un’imposizione.
Cosa vuol dire dress code
Il dress code letteralmente è un codice di abbigliamento. Indica tutti quei capi che è bene indossare e non indossare in un determinato contesto. Business casual, o business formal, ma anche black tie o abito scuro, sono delle indicazioni molto precise che ci dicono in modo abbastanza esatto cosa dobbiamo metterci in un determinato contesto (a patto di sapere cosa significa ciascun codice).
Il dress code come aiuto
Sto frequentando un bellissimo corso di Galateo Avanzato con l’Accademia Italiana di Galateo e la Vicepresidente Shubha Rabolli ha tenuto una interessantissima lezione sui dress code. Una frase mi ha molto colpito, per la sua semplicità, ma anche per la sua inconfutabile verità:
se non dobbiamo pensare se il nostro abbigliamento è adatto o meno al contesto, proprio perché abbiamo seguito il codice giusto, il nostro cervello può concentrarci sulla parte più complicata da gestire, cioè quella della conversazione.
Sembra una cosa banale, ma non lo è proprio per niente. Visto in quest’ottica, il dress code è un aiuto non da poco: ci permette di sapere con assoluta certezza di essere vestiti adeguatamente rispetto al contesto in cui siamo inseriti.
Il dress code in ogni contesto della nostra vita
Da qui nasce spontanea una considerazione: il concetto di dress code si può applicare ad ogni contesto della nostra vita, perché ogni situazione ha un proprio dress code. Al lavoro si va vestiti in un modo, che non è lo stesso di quando si va in chiesa, e non è nemmeno lo stesso di quando si va ad un matrimonio. Tutte queste regole implicite (alcune delle quali universalmente più conosciute e condivise, altre meno) sono dei codici molto precisi che ci aiutano a sentirci più sicuri di noi, proprio perché stiamo indossando l’abbigliamento giusto.
Quando il dress code non viene considerato
Da qui nasce spontanea una seconda considerazione: sono mamma e mi è capitato spesso e volentieri di sentire la frase “Vedessi come vanno vestiti a scuola i ragazzi di oggi!”. Frase che spesso porta addirittura alla diffusione di circolari scolastiche che diano indicazioni su quello che è consentito e quello che non è consentito indossare a scuola. In altre parole, l’istituzione scolastica redige un dress code adatto all’ambiente, perché non si è più in grado di capire quali sono i codici di abbigliamento dedicati.
Ci si veste allo stesso modo per andare a scuola, in spiaggia, in discoteca, in centro con gli amici. È tutto trasversale, tutti mettono tutto in qualsiasi luogo. Si sono proprio persi per strada questi “codici”.
Se mi leggete da un po’, ricorderete che ne ho parlato anche in questa newsletter, in cui vi raccontavo dell’effetto “ma guarda come si vestivano bene” ogni volta che guardiamo un film d’epoca:
Quindi ecco, questa settimana vorrei lasciarvi con questa considerazione: pensate al dress code come qualcosa che vi viene incontro, non contro cui sbattere. Prendete questi codici come un aiuto per darvi maggiore sicurezza in voi stesse, soprattutto quando vi trovate in situazioni nuove e potenzialmente complicate da gestire.
Sapere di stare “facendo giusto” in partenza vi alleggerisce la vita!
Grazie Angela e brava!!! Concordo sugli abbigliamenti "legati " o "adeguati" alle situazioni e ai luoghi. Forse un po' retrò ma indubbiamente elegante e senza tempo. E non significa mettere una divisa ma qualcosa che rappresenti noi nel luogo dove siamo in quel momento. Un abbraccio ester